Alle volte sono banale, ma in fondo scrivere ovvietà aiuta a non essere contraddetti. In questo caso pensiamo al risparmio.
Bisogna tagliare! Spending Review! Spread! Casta!
Questi sono i principali messaggi che passano, un continuo bombardamento negativo che sembra solo una jattura. In realtà la situazione non è rosea, ma non sono sicuro che la soluzione sia solo nelle mani dei “Tecnici”, penso che sia arrivato il momento di diventare adulti; mi spiego: è come se ogni grande crisi non sia altro che un momento di passaggio verso una fase più adulta e consapevole di tutta la società, i Governi, in quanto eletti (anche se non democraticamente hanno comunque il sostegno della popolazione) non fanno altro che rappresentare la società da cui sono generati e i cambiamenti che la stessa sta vivendo. Ricorda il ciclo della Fondazione con le sue periodiche crisi. Se consideriamo la storia d’Italia, possiamo notare che tra l’unità e la prima guerra mondiale, abbiamo vissuto una fase assimilabile al tipo di famiglia patriarcale tradizionale e contadina. I Governi dell’epoca erano autorevoli e anche fermi, si doveva rispettare il proprio ruolo all’interno del sistema senza scardinarlo, l’Italia era una società dove patria e ordine erano indiscutibili, sembrava di vivere in una grande fattoria gestita dal vecchio nonno che poteva usare la propria autorità su tutti i numerosi membri della famiglia, il fine era il mantenimento dello status quo, la protezione della famiglia e dei suoi mezzi di sostentamento; nessun cambiamento era ipotizzabile. Direi che possiamo chiamare questa fase quella del nonno patriarca, l’Italia del libro Cuore, e del Gattopardo.
Dopo la prima guerra mondiale e la crisi successiva l’Italia cresce, e diventa più simile ad una famiglia comandata da una figura paterna forte ed energica, che non avendo l’esperienza e quindi l’autorevolezza del nonno, può essere gestita solo con autorità e fermezza. E’ l’Italia del padre padrone, il cui fine, al contrario dell’Italia del nonno patriarca, è quello di espandere e dimostrare anche grazie all’espansione, la propria emancipazione dalla generazione precedente. La libertà e la messa in discussione delle decisioni del padre padrone non sono nemmeno prese in considerazione. Si fa così perchè lo dico io.
Nel secondo dopoguerra la nuova Italia non sembra più legata alla figura autorevole del nonno patriarca ne a quella autoritaria del padre padrone, e cerca una nuova via di emancipazione, che fino agli anni 70 si caratterizza con la figura della famiglia giovane, gestita dalla madre lavoratrice. Il fine di questa ipotetica famiglia è tornato ad essere la sicurezza, ma la si ottiene con un approccio amorevole, che da nutrimento. Questa fase, della madre allattatrice, permette di accantonare per il futuro, di essere prudenti, in piena sicurezza, ma il modello sociale non può che crollare visto che la madre allattatrice è anche castrante, infatti negli anni 70 tutto il sistema crolla e l’allattatrice viene lasciata in disparte.
In realtà crolla il concetto di famiglia, il periodo tra gli anni 70 e gli anni 90 può essere assimilato alle tensioni che si vivono in una fase di separazione, alla rabbia esplosa e alla ricerca di appagamento immediato ed edonista di bisogni impensabili in una fase precedente. Mi piace pensare a questo periodo come a quello della famiglia separata. Si litiga, si sprecano risorse per colmare il dolore generato dalla separazione, perdendo di vista ogni futuro, è come se il dolore fosse tanto grande e profondo che niente più è possibile, quindi non pensiamo, distraiamoci. E’ il periodo descritto da Fò nella famosa sigla di canzonissima 62 censurata perchè troppo avanti per il periodo.
Gli anni del berlusconismo, tra i 90 e i 10 del XXI secolo, sono gli anni della vita da single post-relazione, l’edonismo e l’interesse personale, il guadagno immediato ed il piacere vissuto come bandiera di libertà e come momento unico, il carpe diem eterno, la vita “che del doman non v’è certezza” senza responsabilità, al di la delle regole. Questo è il periodo del single edonista, ove anche la paura del millenio diventa occasione di dissacrazione. Viviamo ora in una fase in cuil il single edonista è moribondo, e questa crisi, che casualmente combacia con il famigerato 2012 dei maia, è il momento di passaggio.
Dove stiamo andando? cosa stà succedendo? Basta guardarsi intorno, sta nascendo una nuova società, sicuramente matura, dove il futuro, scongiurati i pericoli di fine millennio e maia ritorna ad essere un concetto vivo, dove le relazioni sono impostate per libera scelta e non più per convenienza o costrizione sociale, dove si considerano valori la libertà, il rispetto e la responsabilità. La famiglia di oggi è una personalissima scelta di convivenza e di tipo di relazione, un modo per evolvere ed emancipare. La società oggi è costretta a diventare un mezzo di emancipazione e di garanzia di futuro. Direi che stiamo entrando nella fase della famiglia gay, il massimo della non famiglia tradizionale, voluta per scelta personale e di emancipazione. Stiamo diventando adulti e pretendiamo di vivere in una scocietà di adulti. Libera e consapevole.
Ben venga!