Il cielo non può che essere più blu, perchè di fatto ogni altro colore, non è che una diversa sfumatura di blu. Il blu però non è insito nel cielo, ma è fissato negli occhi di chi guarda, ed è il blu dei propri occhi quello cui si fa riferimento quando si descrive il cielo. Se ne deduce quindi che la realtà di fatto non è altro che quello che l’osservatore vede.

L’osservatore di fatto, con la sua sola osservazione modifica la realtà (secondo la meccanica quantistica anche la materia stessa, ma non andiamo troppo lontano) applicando letteralmente il pensiero di cartesio, “Cogito ergo sum” ossia la mia essenza è data dal mio pensiero (o dall’atto di osservare).

Ora se tutto ciò funziona con la meccanica quantistica, la percezione, la filosofia, si può ritenere che sia un principio reale e concreto. Quindi perchè non iniziare ad applicarlo anche nell’analisi della realtà più spicciola? Potrebbe sorprendentemente provocare grandi cambiamenti, quasi miracolosi. Cosa succederebbe se si applicasse alla gestione di un piccolo hotel che invece di vedere “difficoltà” vede clienti nuovi e diversi (nel modo di pensare e di richiedere la vacanza)? Cosa succederebbe se si applicasse ad un negozio che invece di seguire la corrente verso il burrone vede una via diversa e cambia il modo di accogliere e trattare con i clienti? Diventando magari come quelle piccole latterie di quando ero bambino, quelle dove la lattaia era accogliente e sapeva tutto del latte e poteva davvero consigliare disinteressatamente?

Cosa potrebbe succedere, è una domanda difficile, ma il fatto stesso di porla genera una trasformazione nella realtà e provoca un cambiamento. Io penso che sia positivo, quindi lo sarà.