Se la Ford T nasceva dalla possibilità di creare un nuovo prodotto, o meglio un nuovo e più effi- cente sistema per fabbricare un prodotto, il nome low cost viene legato ad un effetto di un’apertura dei mercati grazie alla deregulation aeronautca. Infatti si inizia a parlare di low cost propriamente detta nel trasporto aereo, ed in particolare il primo esempio fu quello di Pacific Southwest Airlines14 (PSA).
Nel 1949, la PSA operava la linea San Diego – San Francisco, linea per lo più utilizzata dai mari- nai per rientrare verso casa16. Per poter essere competitiva, utilizzava vecchi aerei riadattati, volava da aeroporti minori (Burbank e Oakland) e il personale di bordo si occupava anche delle pulizie. Questi sono alcuni dei sistemi fatti propri dalle attuali linee low cost. Forte di questa espe- rienza, nel 1966 venne fondata la Southwest Air- lines che iniziò ad operare in Texas nel 1971. Grazie alla deregolamentazione dei voli aerei del 1978, Southwest potè espandersi in altre linee negli Stati Uniti, consolidando una crescita che è continuata fino ad ora. La filosofia di partenza di Southwest era semplice, ossia: “se porti i tuoi passeggeri dove vogliono andare, quando lo vogliono, in orario, al più basso prezzo possibile e ti impegni per rendere piacevole il loro viaggio, la gente volerà con la tua compagnia”.
Il principio venne applicato fin dai primi voli, infatti ai viaggiatori d’affari, in cambio di una tariffa poco più alta veniva loro offerta una bottiglia di superalcolici per loro uso personale. Oggigiorno per essere selezionati in Southwest bisogna avere un spiccato senso dell’umorismo poiché rendere piacevole il viaggio, è diventata una delle brand values al punto che anche i messaggi a bordo e in aeroporto sono divertenti e tuttaltro che seriosi.
Anche in europa il fenomeno low cost è stato uno dei risultati della politica di deregulation, completata nel 1997, permettendo in Gran Breatagna la nascita delle prime compagnie aeree low cost. Uno dei primi esempi è la costola europea di Virgin Atlantic, Virgin express, di proprietà del gruppo Virgin di Richard Branson. Fondata a Bruxelles nel 1996 con l’acquisizione di EBA (Euro Belgian Airlines, una compagnia charter) e del suo nuovo servizio EBA express.
Nella seconda metà degli anni 90 furono fondate in Gran Bretagna diverse compagnie aeree low cost, come Debonair, GO Fly, Easyjet e altre. Il fenomeno stava crescendo e si sviluppava anche nell’Europa continentale permettendo di lì a poco l’affermazione dei più forti vettori low cost europei, e una costante differenziazione dei servizi tra compagnie tradizionali e compagnie low cost.
Anche in Italia si potè asisstere alla nascita di compagnie low cost, anche se in una prima fase, dal 1995, si trattò di un effetto di riduzione dei prezzi dato dalla liberalizzazione di alcune rotte nazionali come la Fiumicino – Linate fino ad allora in mano ad Alitalia. In particolare AirOne, Noman e Azzurra Air sono tra le prime a spezzare il monopolio Alitalia.
Le prime vere low cost ad operare saranno la siciliana Windjet, Blu Express (marchio low cost della compagnia charter Blu Panorama Airlines), VolareWeb, per arrivare in una seconda fase all’apertura di un’altra decina di piccolissime compagnie low cost.
Nel frattempo le vere protagoniste dei voli low cost erano Ryanair e Easyjet, la cui crescita in termini di passeggeri, voli e fatturati era esponenziale, permettendo nel giro di pochi anni alle due compagnie l’apertura di diverse basi operative in Italia. Il loro successo è tale che anche le compagnie tradizionali cercano di entrare nel mercato delle low cost con politiche di riduzione dei prezzi più che con ristrutturazioni, senza però riuscire a raggiungere la massa critica di passeggeri e linee necessarie per permetterne la sopravvivenza. Come risultato si assiste, nella seconda metà degli anni 2000 ad una “moria” di compagnie aeree che porta importanti compagnie come il gruppo Volare, Alitalia e Air One a cessare le attività, e costringe le altre sopravissute a forti azioni di ristrutturazione e riorganizzazione.